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Bianchetto
Nomenclatura: Tuber Albidum Pico o Tuber Borchi Vittadini.
Dove trovarlo: Campania, Molise, Lazio, Marche, Umbria, Toscana. Quando trovarlo: Gennaio – Marzo.
Caratteristiche: Tartufo bianco piuttosto ricercato ma di valore commerciale inferiore al più celebre Tuber Magnatum con il quale ha in comune alcune caratteristiche estetiche ma dal quale si discosta per odore e sapore. Altra caratteristica che lo differenzia dal suo più nobile “ cugino” sono le dimensioni spesso piuttosto ridotte.
Aspetto e Colore: Esteriormente si presenta con un corpo globoso di forma regolare con protuberanze tondeggianti ma senza cavità. Liscio e vellutato al tatto si differenzia dal Tuber Magnatum Pico per il colore. Il peridio (parte esterna) è caratterizzato da sfumature di colore che vanno dal giallo, al bronzo fino ai toni caldi del marrone. La gleba (parte interna) è di colore bruno con toni violacei o rossicci, la polpa è attraversata da venature biancastre a volte con sfumature di rosso che le conferiscono un’aspetto marmorizzato molto particolare.
Profumo: È caratteristico, piuttosto pungente con un ricco aroma agliaceo che risulta gradevole in piccole quantità.
Sapore: Deciso, molto aromatico, con un gradevole aroma di aglio
Habitat ideale: Prospera in terreni leggeri e sabbiosi, ricchi di calcare. Vive tra le radici di conifere e latifoglie come querce, salici, carpino nero, pioppo ed altre piante simili.
Curiosità: Il bianchetto è anche conosciuto con il nome popolare di Marzuolo ed il nome scientifico di Tuber Borchi Vittadini dal nome dei due studiosi che per primi si dedicarono allo studio e alla compilazione di testi sull’ argomento: il Conte de Borch (1753-1810) naturalista di origine polacca che nel 1780 pubblicò in francese uno studio sul tartufo bianco del Piemonte ed il botanico Carlo Vittadini (1800-1865) che pubblicò nel 1831 il primo studio completo sui tartufi in lingua italiana.
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Informativa generale
Nomenclatura: Tuber Albidum Pico o Tuber Borchi Vittadini.
Dove trovarlo: Campania, Molise, Lazio, Marche, Umbria, Toscana. Quando trovarlo: Gennaio – Marzo.
Caratteristiche: Tartufo bianco piuttosto ricercato ma di valore commerciale inferiore al più celebre Tuber Magnatum con il quale ha in comune alcune caratteristiche estetiche ma dal quale si discosta per odore e sapore. Altra caratteristica che lo differenzia dal suo più nobile “ cugino” sono le dimensioni spesso piuttosto ridotte.
Aspetto e Colore: Esteriormente si presenta con un corpo globoso di forma regolare con protuberanze tondeggianti ma senza cavità. Liscio e vellutato al tatto si differenzia dal Tuber Magnatum Pico per il colore. Il peridio (parte esterna) è caratterizzato da sfumature di colore che vanno dal giallo, al bronzo fino ai toni caldi del marrone. La gleba (parte interna) è di colore bruno con toni violacei o rossicci, la polpa è attraversata da venature biancastre a volte con sfumature di rosso che le conferiscono un’aspetto marmorizzato molto particolare.
Profumo: È caratteristico, piuttosto pungente con un ricco aroma agliaceo che risulta gradevole in piccole quantità.
Sapore: Deciso, molto aromatico, con un gradevole aroma di aglio
Habitat ideale: Prospera in terreni leggeri e sabbiosi, ricchi di calcare. Vive tra le radici di conifere e latifoglie come querce, salici, carpino nero, pioppo ed altre piante simili.
Curiosità: Il bianchetto è anche conosciuto con il nome popolare di Marzuolo ed il nome scientifico di Tuber Borchi Vittadini dal nome dei due studiosi che per primi si dedicarono allo studio e alla compilazione di testi sull’ argomento: il Conte de Borch (1753-1810) naturalista di origine polacca che nel 1780 pubblicò in francese uno studio sul tartufo bianco del Piemonte ed il botanico Carlo Vittadini (1800-1865) che pubblicò nel 1831 il primo studio completo sui tartufi in lingua italiana.