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Nomenclatura: Tuber Melanosporum Vittadini.
Dove trovarlo: Umbria, Abruzzo, Marche, Toscana, Lazio, Campania. Quando trovarlo: Dicembre - Marzo.
Caratteristiche: Varietà estremamente pregiata di tartufo nero, noto particolarmente per la delicatezza aromatica del gusto che gli è valsa l’appellativo di “tartufo nero dolce”.
Aspetto e Colore: Corpo generalmente tondeggiante ed omogeneo con sporgenze e verruche piramidali che lo rendono piuttosto ruvido al tatto. Il peridio (parte esterna) si presenta di colore scuro tendente al nero, mentre negli esemplari non giunti ancora a perfetta maturazione è di color ruggine tendente al rosso-vinaccia. La gleba (parte interna) è caratterizzata da un colore scuro, nero-violaceo con fitte e sottili venature biancastre, contorni ben definiti e due bande scure traslucide ai lati. Dimensioni variabili.
Profumo: Intenso e ricco di gradevoli note aromatiche.
Sapore: Equilibrato, deciso ma non pungente.
Habitat ideale: Prospera in terreni ricchi di calcare, brecciosi e generalmente ben drenati in zone collinose o montane. Predilige come albero simbionte la roverella, il leccio, il carpino nero, il nocciolo e l’ulivo.
Curiosità: Durante il XIX secolo il botanico milanese Carlo Vittadini (1800- 1865) compose la prima vera opera enciclopedica, dedicata alla classificazione e catalogazione dei tartufi “Monographia Tuberacearum” nella quale racchiuse tutte le informazioni sulle caratteristiche e particolarità di questi preziosi tuberi, individuando molte nuove tipologie sconosciute fino a quel momento. Per questo motivo secondo la consuetudine, per onorarne e ricordarne lo scopritore, in molte specie di tartufo ritroviamo l’appellativo Vittadini.
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Informativa generale
Nomenclatura: Tuber Melanosporum Vittadini.
Dove trovarlo: Umbria, Abruzzo, Marche, Toscana, Lazio, Campania. Quando trovarlo: Dicembre - Marzo.
Caratteristiche: Varietà estremamente pregiata di tartufo nero, noto particolarmente per la delicatezza aromatica del gusto che gli è valsa l’appellativo di “tartufo nero dolce”.
Aspetto e Colore: Corpo generalmente tondeggiante ed omogeneo con sporgenze e verruche piramidali che lo rendono piuttosto ruvido al tatto. Il peridio (parte esterna) si presenta di colore scuro tendente al nero, mentre negli esemplari non giunti ancora a perfetta maturazione è di color ruggine tendente al rosso-vinaccia. La gleba (parte interna) è caratterizzata da un colore scuro, nero-violaceo con fitte e sottili venature biancastre, contorni ben definiti e due bande scure traslucide ai lati. Dimensioni variabili.
Profumo: Intenso e ricco di gradevoli note aromatiche.
Sapore: Equilibrato, deciso ma non pungente.
Habitat ideale: Prospera in terreni ricchi di calcare, brecciosi e generalmente ben drenati in zone collinose o montane. Predilige come albero simbionte la roverella, il leccio, il carpino nero, il nocciolo e l’ulivo.
Curiosità: Durante il XIX secolo il botanico milanese Carlo Vittadini (1800- 1865) compose la prima vera opera enciclopedica, dedicata alla classificazione e catalogazione dei tartufi “Monographia Tuberacearum” nella quale racchiuse tutte le informazioni sulle caratteristiche e particolarità di questi preziosi tuberi, individuando molte nuove tipologie sconosciute fino a quel momento. Per questo motivo secondo la consuetudine, per onorarne e ricordarne lo scopritore, in molte specie di tartufo ritroviamo l’appellativo Vittadini.